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Un piatto solito e monotono che costituiva l’unica pietanza del giorno. Il piatto risulta costituito da un misto di verdure selvatiche e di ortaggi come cicoria,cavoli, finocchi selvatici e cosi via a seconda della disponibilità delle verdure. Questo misto viene poi consumato con la pizza di granturco (granuriniu) cotta sulla graticola girevole.
La ‘Ngattinata
Piatto tipicamente estivo e anch’esso costituito da un misto, ma di ortaggi; gli ingredienti cariano dai faggiolini, zucchine, peperoni, patate, pomodori, fiori di zucca. Poi va cotto e condito con pomodoro.
Patate Sfruculate
Questo piatto viene consumato nelle giornate di inverno o di autunno e non è costituito da altro che patate bollite nell’acqua, pelate e schiacciate con una forchetta fino ad ottenere un impasto omogeneo. Vi si possono aggiungere altri ingrediente a proprio piacimento come. Peperoni, ceci fave e il caratteristico e peperoncino.
Matasse (PAT)
Lungo groviglio di pasta continuo che, allungato con opportuni movimenti circolari delle mani e con qualche spruzzata di farina di granturco per non fare appiccicare i numerosi filamenti, viene successivamente tagliato con una lunghezza pari più o meno a quella di uno spaghetto. Questo piatto può essere condito con un buo ragù e del formaggo pecorino. Può essere inoltre arricchito con fagioli o ceci e creare altri due gustosi piatti tradizionali: “matasse e fasuli” e “matasse e ciciri”.
Patanieddi e Pap’r’nola
Si lessano i “patanielli”, si scorticano e si affettano molto sottili, quindi si sfriggono peperoni secchi e pap’r’nola (polvere di peperoni essiccati al fumo e macinati) in olio abbondante e il tutto si versa fra lo scoppiettio dell’olio bollente e del sale sui patanielli che diventano una bontà profumatissima per il palato di intenditori…
Taddi e Patan’
Il taddo è il gambo vegetale, situato tra il fiore pistillifero e il frutto (zucca), del genere della famiglia delle Cucurbitacee. Preparazione: I taddi vanno cotti sul fuoco pochissimo, data la fragilità strutturale del gambo, in un “callarulo” di rame, laddove, dopo aver affettato le patate crude nelle forme volute, le si mettono a bollire in un altro recipiente (preferibilmente pignatta panciuta di creta) vicino ad un fuoco braciato di legna di quercia, Un attimo prima della definitiva cottura delle patate si aggiungono i taddi, un pizzico di sale marino, un mezzo “cuoppo”di olio di oliva e una “capocchia” di aglio tritato.
In data 11 luglio 2011, sulla Gazzetta Ufficiale n. 159, è stato pubblicato il Decreto del 17 giugno 2011 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali relativo alla “Undicesima revisione dell'elenco nazionale dei PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI”. L’Amministrazione Comunale di Caposele comunica che i prodotti tradizionali di Caposele: Matasse, Amaretti, Muffletto, sono inseriti nell’elenco nazionale dei PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI, a seguito dell’approvazione del progetto di valorizzazione di alcuni prodotti enogastronomici tipici della tradizione caposelese presentato dal Comune di Caposele alla Regione Campania.
L’inserimento in questo elenco di tali prodotti tipici costituisce un passo importante per la tutela delle tipicità locali. Infatti questo elenco costituisce uno fra i più importanti strumenti per la salvaguardia di questi alimenti conservandone le metodiche tradizionali di produzione, ricchezza dell’agricoltura e della cultura italiana, assicurando nel contempo ai consumatori le necessarie condizioni di igiene e sicurezza alimentare.
La decisione di individuare i prodotti agroalimentari tradizionali è stata voluta dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che ha deciso di puntare nettamente su settori di nicchia, valorizzando i prodotti tradizionali in cui prodotti agricoli o dell'allevamento venivano lavorati secondo antiche ricette. Il requisito per essere riconosciuti come Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) è quello di essere
« ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni »
Un prodotto tradizionale è tutelato a tal punto che nella lavorazione si può andare in deroga alle normative igienico-sanitarie (ad esempio, anche se non è questo il caso, nell’affumicatura a legno o l’uso di strumenti in legno, ect.), pur di tutelare il loro valore gastronomico e culturale.
I prodotti tradizionali grazie a queste caratteristiche sopravvivono nel tempo; il loro legame con i luoghi di produzione determina l’elemento di qualificazione e differenziazione.
All’atto dell’immissione al consumo, gli amaretti, le matasse ed il muffletto di Caposele possono contenere nell’etichettatura la seguente dicitura: “Prodotto inserito nell’elenco nazionale dei Prodotti Tradizionali”. In questo modo il prodotto è tutelato in tutta l’Unione Europea.